Proteggi le apparecchiature elettroniche con il test di compatibilità elettromagnetica

Proteggi le apparecchiature elettroniche con il test di compatibilità elettromagnetica

All’interno di sistemi che utilizzano diverse apparecchiature elettroniche, ravvicinate o in comunicazione tra loro, occorre assicurarsi che tra di esse non si creino interferenze o disturbi che possano influenzarne negativamente il funzionamento portando a rischi di cortocircuiti e imprecisioni nelle varie operazioni. Per effettuare questa analisi, occorre studiare come i vari elementi interagiscono in maniera diretta o indiretta tra loro, facendo prove di compatibilità elettromagnetica nelle varie condizioni di utilizzo.

Cos’è un test di compatibilità elettromagnetica

Un test di compatibilità elettromagnetica è un’analisi che avviene in ambienti controllati ed isolati, nei quali si possono valutare l’emissione di energia elettromagnetica e di come essa va ad influire sul funzionamento di altri elementi elettronici, studiando quindi delle procedure o dei sistemi per impedire che ciò vada ad alterare il generale funzionamento di tutto l’apparato.

In particolare, si prende in considerazione la generazione di energia elettromagnetica non intenzionale, ossia quella che deriva da campi magnetici indotti e correnti parassite. Questa energia può creare problemi di suscettibilità negli elementi elettronici posti nelle vicinanze, tramite interferenze derivanti dall’interazione con il campo magnetico generato non intenzionalmente.

Svolgendo le analisi in ambienti isolati dall’esterno, si osservano queste interazioni, valutando eventuali soluzioni per impedire che due componenti elettrici vadano ad influenzarsi l’un l’altro, isolandoli l’uno dall’altro o, nel caso, di elementi tra loro collegati, inserendo filtri che eliminano o attenuano determinati range di frequenze.

Chi deve effettuare il test

In generale questi test di compatibilità elettromagnetica sono rivolti perlopiù alle aziende, le quali si affidano ad enti certificatori per assicurarsi che le proprie apparecchiature siano a norma di legge. Tutte le macchine e gli strumenti progettati e realizzati in Unione Europea sono sottoposti alla legislazione che impone determinati standard a livello di emissione di radiazione elettromagnetica, le stesse regolamentazioni che si applicano, ad esempio, anche a telefoni cellulari, computer e qualsiasi dispositivo. Ne deriva che tutto ciò che è un prodotto certificato CE dovrà andare incontro a minori test e molto probabilmente li passerà in quanto deve attenersi alle normative per essere commercializzato.

Perlopiù questi test vengono richiesti dalle aziende che importano macchinari da paesi extra Unione Europea, i quali hanno legislazioni differenti in materia di emissioni elettromagnetiche e rispettano altri protocolli.

Lo scopo in questo caso è duplice. Innanzitutto occorre assicurarsi e certificare che tale macchinario posto sull’ambiente di lavoro rispetti le normative Europee sulla sicurezza, non ponendo alcun rischio a breve o lungo termine per coloro che dovranno utilizzarlo. Allo stesso tempo, si vuole stabilire se l’interazione tra quello strumento e gli altri posti in comunicazione o vicini ad esso sia stabile, precisa, funzionale, sicura e priva di disturbi che possono in qualche modo alterare le funzionalità.

Certificazione e modifiche

Ogni volta che si progetta o si vuole commercializzare un prodotto, ovviamente viene effettuato il test di compatibilità elettromagnetica così da ottenere tutte le certificazioni richieste. Per effettuare questi test è possibile rivolgersi a laboratori qualificati come ad esempio quello di Tecnolab del Lago Maggiore.

Qualora il dispositivo testato si rivelasse inadeguato, si può procedere ad una nuova progettazione del sistema in cui esso è inserito per minimizzare le interferenze, oppure isolare la fonte delle interferenze stesse.

Il sistemista o l’ingegnere elettronico che se ne occupa dovrà creare una configurazione che isoli l’emissione di energia elettromagnetica indesiderata da parte del sistema in esame, inserendo eventualmente degli elementi che riducano il disturbo tra i vari strumenti collegati tra loro. Raggiunti determinati standard richiesti dalla legge, si possono poi richiedere tutte le certificazioni necessarie all’utilizzo in ambiente lavorativo o pubblico.