Coibentazione del tetto: cos’è, come avviene, quali sono i vantaggi

Coibentazione del tetto

Tetto in costruzione

La coibentazione consiste nell’isolamento acustico e termico del tetto, grazie ai quali è possibile beneficiare di un notevole risparmio energetico.
I materiali impiegati per tale operazione possono essere di origine minerale, sintetica e vegetale.
Inoltre chi decide di apportare questo ammodernamento alla propria abitazione, può richiedere delle detrazioni fiscali.

Coibentazione obiettivi

La coibentazione del tetto ha l’obiettivo di isolare due ambienti che hanno differenti condizioni termiche.
Dato che il caldo tende a salire verso l’alto, se non incontra alcun ostacolo rilevante, si disperde e obbliga ad alzare la temperatura del riscaldamento domestico, facendo in questo modo lievitare le bollette.
Questo fenomeno è molto frequente nelle abitazioni di vecchia costruzione, per le quali è possibile procedere all’isolamento anche dall’interno per evitare la rimozione del tetto.
Ciò avviene tramite l’inserimento di un contro soffitto.

Coibentazione tetto vantaggi

Commissionare la coibentazione di un tetto porta numerosi vantaggi in tutte le stagioni dell’anno: durante l’inverno si eviterà la dispersione di calore, mentre in estate quest’ultimo non entrerà all’interno dell’abitazione e il caldo afoso sarà solo un lontano ricordo.
Un altro punto a favore di quest’opera edilizia è l’abolizione dei ponti termici, spesso responsabili dell’umidità e delle infiltrazioni all’interno delle camere.

Materiali utilizzati e costi

Bisogna innanzitutto sapere che il grado di protezione sarà direttamente proporzionale allo spessore dei pannelli, i quali possono essere realizzati in diversi materiali.
Essi si differenziano per composizione, costi, durata e tempistiche di posa.

Materiali sintetici

Si tratta di materiali di composizione chimica e derivanti dal petrolio.
Poiché sono ampiamente utilizzati, hanno un costo decisamente conveniente.
Rientrano nella suddetta categoria il poliuretano espanso, le schiume, la fibra di poliestere, il polietilene espanso ed l’EPS (polistirene espanso sinterizzato).
La loro applicazione è piuttosto rapida, ma è necessario prendere le dovute precauzioni per scongiurare danni in caso di incendio.
Si possono riutilizzare, a patto che non siano sporchi o appaiati ad altre sostanze.
Durano tra i trenta e i cinquant’anni.

Nota bene: se si opta per le sostanze espanse, è necessario che l’edificio sia ben ventilato per evitare il rilascio di sostanze dannose per la salute.

Materiali vegetali

Come dice la parola stessa, questa tipologia di isolanti viene realizzata con sostanze di origine naturale e danno dunque un notevole contributo all’ambiente.
Si può trattare di sughero, fibra di canapa, fibra di legno, fibra di lino, fibra di cellulosa e legno mineralizzato.
Un punto a loro favore consiste nell’elevata capacità di assorbire i rumori e di garantire un ottimo isolamento acustico.
Hanno un costo molto elevato e sono indicati per gli edifici situati in zone particolarmente rumorose.

Materiali minerali

Anch’essi sono di origine naturale, per cui possono essere riciclati e rinnovati.
Fanno parte di questa categoria l’argilla e la perlite espansa, la lana di vetro e di roccia.
Oltre ad essere ignifughi, resistono alle muffe e assicurano un’efficace protezione termica e acustica.
Per ottenere il massimo delle prestazioni, si consiglia di posarli sui tetti a montatura inversa, in quanto il lato isolante si troverebbe al di sopra dell’impermeabilizzazione.

Coibentazione tetto e incentivi statali

La richiesta di coibentazione del tetto per la propria abitazione dà diritto a vantaggiose detrazioni fiscali, le quali prevedono il rimborso di una parte della somma spesa.
Inoltre, grazie a questa importante opera di ammodernamento, l’immobile acquisirà un notevole valore sul mercato immobiliare.